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Anche un valdostano tra i premiati alla kermesse LiberEtà-Spi

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Riconoscimento anche per un valdostano durante l’edizione 2021 di un “Un altro giorno”, la manifestazione condotta da Neri Marcorè e Daniela Baldassarra e svoltasi nei giorno scorsi a Roma, che ha distribuito i premi letterari (e non solo) di LiberEtà e Spi-Cgil. Si tratta del “Liberattivo” Pierino De Marco che è stato una delle persone che ha ricevuto la gratifica destinata a coloro che diffondo e promuovono in tutta Italia il mensile Liberetà. De Marco, che non ha potuto partecipare, ha delegato a ritirare il premio Federica Gozzi, che insieme al segretario generale dello Spi-VdA Domenico Falcomatà e alla coordinatrice del gruppo di lettura regionale Chiara Allera Longo ha fatto parte della delegazione valdostana invitata a partecipare all’evento.


“Un altro giorno” è stata, tra le altre cose, un’occasione per parlare del post pandemia e delle sfide che ci aspettano. Il Premio letterario, arrivato alla ventitreesima edizione, è andato a Paola Salvadori, con “Imperfetto futuro”, diario di un’adolescente che, attraverso l’incontro con la memoria e la riflessione sulla propria storia individuale, riesce a trovare gli elementi decisivi per la sua maturazione. Secondi e terzi classificati sono Gian Filippo Della Croce, con il romanzo “Il cannone sepolto” e Giuseppe Tadolini con il racconto “Alla scuola serale erano tutti stanchi”. Il testo di Della Croce, ambientato alla vigilia del secondo conflitto mondiale, ruota intorno alle vicende delle acciaierie di Terni, dove si voleva realizzare un cannone con una lega di acciaio migliore di quelle prodotte dai tedeschi. Il racconto narra le tensioni crescenti tra Germania e Italia da un lato e Francia e Inghilterra dall’altro. Con “Alla scuola serale erano tutti stanchi”, Tadolini mette invece l’accento su una storia che riguarda l’Italia del dopoguerra, in cui chi partecipò alla guerra di Liberazione e chi aveva appoggiato il regime fascista si ritrovarono a dover convivere insieme in un paese diventato democratico e antifascista.


Il Premio Guido Rossa è stato vinto dal racconto di Mario Patruno “Comunista a sedici anni”. Il riconoscimento è dedicato alla figura dell’operaio e sindacalista che nel 1979 pagò con la vita per aver denunciato le Brigate Rosse e nasce con l’obiettivo di raccogliere storie ambientate tra gli anni Sessanta e Settanta al fine di ripercorrere anni importanti e tumultuosi, segnati da grandi cambiamenti politici e sociali, e mantenerne la memoria collettiva.


Il premio per il miglior cortometraggio, Spi Stories, organizzato da LiberEtà ormai da nove anni in collaborazione con lo Spi Cgil, è stato vinto da Matteo De Laurentiis e Katia Franco con il cortometraggio “Er Còllera Mòribbus”, girato a Roma nel marzo 2020, nel pieno della pandemia e del confinamento, con la voce narrante di Pierfrancesco Favino. Riconoscimenti sono andati anche ai cortometraggi “Citizen Frame”, di Salvatore Polizzi, e “Diversity” di Martina Huismann e Marc Eggers.


Oltre alla proclamazione dei vincitori, durante l’iniziativa si è tenuta la tavola rotonda dal titolo “Come combattere le disuguaglianze”, una conversazione a più voci sul libro “Uguaglianza. La più attuale delle questioni” edito da LiberEtà e curato da Andrea Criscenti. Insieme all’autore sono intervenuti Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil e Camilla Piredda, componente dell’esecutivo nazionale dell’Unione degli studenti universitari.


E’ possibile vedere la registrazione video dell’evento “Un altro giorno” cliccando QUI