Le news di Spi Aosta
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Valle d’Aosta: la domanda sociale, gli anziani, il Defr 2024-2026 e il nuovo Bilancio Regionale

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SPI CGIL Valle d’Aosta ha commissionato un interessante studio all’associazione “Ires” Lucia Morosini, l’istituto di ricerche economiche e sociali. 

A cura di  Francesco Montemurro con il coordinamento di Domenico Falcomatà – Segretario Generale Spi Cgil Valle d’Aosta – l’analisi ha portato in luce diverse e gravi difficoltà, in parte inedite ed in parte di vecchia data ma mai affrontate, che ostacolano la prosperità e lo sviluppo armonioso della regione.

I DATI SALIENTI DELLA RICERCA

Il contesto demografico e l’evoluzione della domanda sociale

Dall’indagine è emerso come la Valle d’Aosta, nello scenario generale di invecchiamento della popolazione italiana, presenta un livello di senilizzazione più alto della media

L’analisi condotta mostra, inoltre, che la città di Aosta presenta uno stadio più avanzato del processo di invecchiamento. 

Diminuzione della capacità attrattiva della regione 

Dal 2014 la popolazione valdostana è in calo. 

Le motivazioni di questo fenomeno sono rintracciabili nel peggioramento della dinamica naturale (il tasso di mortalità in continuo aumento per effetto dell’invecchiamento ed il calo delle nascite) e nella debolezza della dinamica migratoria. 

La Valle d’Aosta registra saldi migratori interni tra i più bassi nel Centro-Nord, mostrandosi poco attrattiva verso gli abitanti di altre regioni. 

Vi è, inoltre, anche una bassa presenza straniera. Ciò può essere spiegata, in parte, dall’assenza di grandi insediamenti urbani e produttivi ma anche dalla scarsa disponibilità di abitazioni nonché  dall’elevato costo della vita. 

I trasferimenti di residenza dei cittadini verso l’estero sono sostenuti, tanto da registrare nel 2021 i tassi di migratorietà tra i più elevati in Italia.

La frammentazione dei nuclei familiari

In Valle d’Aosta la famiglia unipersonale si sta affermando come il modello di residenza prevalente. Le stime dell’ISTAT mostrano che è in corso, in tutte le regioni italiane, una tendenza alla frammentazione dei nuclei familiari, con una crescita della famiglie “mono composte”. 

Rilevato anche un forte aumento delle persone che vivono sole, dell’isolamento fisico e relazionale che colpisce soprattutto i “grandi anziani”, ma non solo. 

Il tema degli anziani che vivono soli – condizione che spesso non è l’espressione di una preferenza ma il risultato di eventi al di fuori del controllo dell’individuo – rappresenta oggi una delle principali minacce allo sviluppo della qualità della vita in tarda età. 

Le condizioni socio-economiche 

La Valle d’Aosta è storicamente una regione con una buona qualità della vita e con un elevato livello dei redditi, se paragonato alla maggior parte delle regioni Italiane. 

Nonostante questi traguardi, non è possibile ignorare che da molto tempo questa regione si trova in una situazione di scarso dinamismo: il rialzo dell’inflazione e l’indebolimento del potere di acquisto delle famiglie, così come la crescente precarizzazione del mercato del lavoro (nonostante l’incremento dell’occupazione) – aspetti evidenziati nelle statistiche ISTAT e nei rapporti sull’economia regionale della Banca d’Italia – hanno avuto riflessi importanti anche per i cittadini valdostani. 

I fattori di rischio, le condizioni di salute e la speranza di vita

Nonostante il quadro degli stili di vita della popolazione sia complessivamente positivo (come confermato dalla valutazione del Comitato LEA ossia livelli essenziali di assistenza), l’attesa di vita relativamente bassa dei valdostani appare paradossale rispetto agli importanti traguardi raggiunti nelle condizioni di salute.

Un ulteriore dato poco soddisfacente che impatta negativamente sulla speranza di vita riguarda la frequenza delle morti che si verificano ogni anno, ma che sarebbero state “evitabili” se si fossero attuati trattamenti tempestivi ed efficaci, azioni di prevenzione ed interventi di salute pubblica.

L’evidenza empirica mostra inoltre una significativa diffusione delle dipendenze, dell’abuso di alcol e del disagio psicologico, fenomeni ancora non adeguatamente affrontati.

Il servizio sanitario

Il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza ha evidenziato in Valle d’Aosta, e in Calabria , i risultati peggiori: la valutazione finale dell’area Ospedaliera si attesta su un punteggio pari a 52,59 che risulta sotto la soglia di adempienza fissata a 60.

La presa in carico della non autosufficienza

L’assistenza ai non autosufficienti è ormai un’emergenza sociale che sembra non adeguatamente affrontata dal sistema Paese. 

Il tasso di copertura del bisogno degli anziani non autosufficienti garantito dalla rete socio-sanitaria pubblica è complessivamente molto contenuto in Valle d’Aosta.

In base ai dati resi disponibili a novembre dal Rapporto Oasi della Cergas Bocconi, nel 2021 la Valle d’Aosta si distingue per un tasso di copertura del bisogno della popolazione over 75 non autosufficiente tramite RSA.

Peggiore è la situazione relativamente alla copertura del bisogno socio-sanitario garantita attraverso l’ADI: nella graduatoria regionale la Valle d’Aosta è fanalino di coda con appena il 3% di popolazione over 65 non autosufficiente in carico presso l’Assistenza Domiciliare Integrata.

DEFR 2024-2026 DELLA REGIONE VDA

Il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) è il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione

Contiene le linee programmatiche dell’azione di governo regionale, orienta le successive deliberazioni della Giunta Regionale e dell’Assemblea Legislativa e costituisce il presupposto del controllo strategico.

Leggendo il documento emerge l’attenzione allo sviluppo dell’economia turistica ma tuttavia è carente la programmazione finalizzata a dare risposte a:

Alla luce dei dati  emersi dall’analisi socio-economica effettuata da “Ires”, il DEFR 2024-2026 della Regione non sembra ancora fornire risposte serie e concrete alle criticità della regione, in particolare per quanto riguarda la situazione del settore sanitario e sociosanitario.

Il DEFR non offre inoltre risposte adeguate anche alle difficoltà di attuazione che incontra il PNRR della Valle d’Aosta. 

Il DEFR e il Piano regionale per la salute e il benessere sociale

Il nuovo “Piano regionale per la salute e il benessere sociale” appare parzialmente o completamente non attuato relativamente a molti obiettivi programmatici.

A distanza di più di 10 anni è ancora incerta la strategia da adottare relativamente all’ospedale Parini che, per collocazione geografica e caratteristiche strutturali, non sembra adeguato a recepire le innovazioni necessarie ad un vero ammodernamento che sarebbero adottabili realizzando una nuova struttura fuori Aosta. 

Lo stanziamento di 190 milioni di euro nel bilancio 2024 pare inopportuno, tenuto conto della complessità e del pesante impatto sul territorio che avranno i lavori di ammodernamento. 

Inoltre nella regione manca ancora un servizio epidemiologico, la cui presenza sarebbe altamente necessaria.   

Gli impegni relativi allo sviluppo dell’assistenza territoriale non sono sufficientemente dettagliati per poter affrontare efficacemente le storiche debolezze del servizio sanitario regionale. 

Ciò si confronta non soltanto con un post pandemia ancora incerto, ma anche con un’evoluzione demografica e degli stili di vita che impongono maggiore attenzione alle vecchie e alle nuove aree della fragilità. Problematiche che, considerando la morfologia montana del territorio, imporrebbero di spostare parte del servizio sanitario dall’ospedale al territorio. 

Relativamente alla presa in carico dei disabili e degli anziani non autosufficienti, alla tutela della salute mentale e al contrasto alle dipendenze, la regione si posiziona oggi agli ultimi posti della graduatoria territoriale: una situazione non accettabile, anche considerando il livello delle risorse impiegate. 

Occorre un piano dettagliato di riordino dell’intera filiera dei servizi sanitari, corredato di obiettivi quantificabili in termini di investimenti, di prestazioni erogate e traguardi temporali.

Relativamente alla nostra regione, i livelli essenziali delle prestazioni di assistenza sanitaria mostrano forti criticità e non è possibile ignorare la discrepanza tra le ingenti risorse per la sanità veicolate dalla Regione e i modesti traguardi ottenuti dal servizio sanitario regionale, sia in termini di copertura della domanda sociale sia relativamente alla speranza di vita alla nascita. 

Questo dato deve far riflettere sull’effettiva capacità del sistema regionale di intercettare la domanda di cure della popolazione.

I nodi della programmazione e il DEFR 2024-2026 

ISTRUZIONE: la nuova Università è un processo in via di lento e costoso completamento, tuttavia alla base del progetto sembra mancare una visione strategica. 

La realizzazione dello studentato – resa complicata anche dalla necessità di utilizzare diverse fonti di finanziamento e relative procedure – dovrebbe essere una priorità, tenuto anche conto delle carenze del trasporto regionale. 

TRASPORTI: relativamente ai trasporti, numerose sono le difficoltà che ostacolano l’efficienza e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali. Pochi sono i passi in avanti compiuti per conseguire i seguenti obiettivi: 

DEFR 2024-2026: a quali domande non risponde in modo soddisfacente 

Riteniamo che il Defr 2024-2026 non risponda in modo soddisfacente a molti quesiti ed aspetti emersi dall’analisi socio economica da noi commissionata all’associazione “Ires”.

Vediamoli nel dettaglio.

SANITA’ PUBBLICA: il paradosso della sanità pubblica, che assorbe risorse importanti e offre risultati negativi in termini di prestazioni offerte.

Il documento soffre della mancanza di una visione strategica e sistemica relativamente a diversi settori, anche tenuto conto delle peculiarità morfologiche (montagna) e socio-demografiche (elevata presenza di persone che vivono sole) della regione.  Ne sono esempio i settori dei trasporti e degli studi universitari, nonché delle società partecipate. 

MERCATO DEL LAVORO: il settore ha visto una crescita del numero degli occupati ma l’aumento ha riguardato soprattutto i contratti a termine. Inoltre l’elevata quota degli abbandoni scolastici e la bassa partecipazione dei lavoratori alla formazione continua costituiscono crepe importanti nei sistemi dell’istruzione e del mercato del lavoro.

BILANCIO REGIONALE 2024-2026

Il nuovo bilancio si attesta su un importo di 1 miliardo e 819 milioni di euro. Di questa cifra, circa 474 milioni sono destinati alla sanità, 213,1 milioni all’istruzione e 122,8 milioni alle politiche sociali, rappresentando così il 45% delle risorse totali dedicate al welfare. Gli enti locali riceveranno 130 milioni, mentre per i trasporti e il diritto di mobilità sono previsti 147,8 milioni. La tutela del territorio potrà contare su 80,8 milioni.

Le spese correnti previste, escludendo il contributo di 82,8 milioni per il risanamento della finanza pubblica nazionale, ammontano a 1.250 milioni di euro. Questa cifra segna un aumento rispetto all’anno precedente a causa dei rinnovi contrattuali. Gli investimenti, corrispondenti a circa il 23% della spesa totale, superano i 374 milioni di euro, registrando anch’essi una crescita rispetto al 2023.

Il bilancio regionale 2024-2026: i consumi sostenibili 

Sono previsti aumenti nei finanziamenti destinati alla promozione della mobilità sostenibile, con una spesa aggiuntiva stimata per il 2024 di 600mila euro.

In particolare, tali contributi saranno concessi ai soggetti privati per l’acquisto di veicoli a bassa emissione, sia nuovi di fabbrica ed immatricolati in Valle d’Aosta, che usati, purché acquistati attraverso concessionarie.

I contributi massimi sono ora fissati al 50% della spesa ammissibile, rappresentando un aumento rispetto al precedente 25%, con un tetto massimo specifico per ciascuna categoria:

Inoltre, i contributi per l’installazione di stazioni di ricarica domestiche aumentano da 1.000 a 3.000 euro.

Il bilancio regionale 2024-2026: l’inclusione 

Il piano finanziario per il prossimo triennio comprende diverse iniziative:

Saranno destinati 1 milione di euro per un periodo di tre anni, al fine di affrontare l’incertezza delle entrate causata da una morosità del 25% sugli affitti e del 36% sulle spese condominiali.

Viene esteso per il triennio 2024-2026 il piano di interventi che prevede l’assunzione di 30 persone per 140 giornate, focalizzato sulle opere di pubblica utilità.

Saranno stanziati ulteriori 1,3 milioni di euro per il fondo di rotazione. Questo finanziamento servirà per concedere mutui agevolati a favore della prima abitazione e per il recupero di edifici situati nei centri storici, al fine di garantire il finanziamento delle richieste previste nel corso dell’anno.

Si prevede di estendere il bonus di 500 euro per la formazione continua ai docenti assunti con contratto a tempo determinato di supplenza annuale, fino al termine dell’anno scolastico, e ai docenti assunti con contratto a tempo determinato di supplenza temporanea, fino al termine delle attività didattiche ed educative. La spesa prevista per questa iniziativa è di 300 mila euro.

IN CONCLUSIONE

Secondo SPI CGIL – Sindacato Pensionati Italiani – il territorio della Valle d’Aosta è attualmente afflitto da gravi difficoltà, alcune delle quali sono emerse di recente a causa della fase pandemica e delle tensioni internazionali, mentre altre sono radicate nel passato ma non sono mai state affrontate, impedendo così la sua prosperità e uno sviluppo armonioso della regione.

Il recente aumento dell’inflazione e il conseguente indebolimento del potere d’acquisto delle famiglie, unitamente alla crescente precarizzazione del mercato del lavoro, nonostante un aumento dell’occupazione, come evidenziato dalle statistiche dell’ISTAT e dai rapporti sull’economia regionale della Banca d’Italia, stanno avendo impatti significativi anche sui cittadini valdostani.

In aggiunta, nei recenti anni la Valle d’Aosta ha sperimentato profonde e rapide trasformazioni socio-demografiche, le cui conseguenze sono state accentuate dalle caratteristiche morfologiche del territorio.  Queste trasformazioni includono un marcato aumento delle persone che vivono da sole, l’aumento della popolazione anziana e l’isolamento fisico e relazionale, che colpisce soprattutto la fascia più anziana, ma non solo. L’evidenza empirica indica una diffusione significativa di dipendenze, abuso di alcol e disagio psicologico, fenomeni che finora non hanno ricevuto un adeguato affronto.

Alla luce di queste evidenze empiriche, il Defr 2024-2026 non offre risposte sostanziali e incisive, particolarmente per quanto concerne la situazione nel settore sanitario e sociosanitario.

A questo proposito, riteniamo necessario: 

Tali obiettivi dovrebbero essere coniugati sia ad azioni di contrasto dell’isolamento relazionale e fisico che interessa soprattutto gli anziani e i disabili (specie nei comuni più isolati), sia ad un migliore impiego delle tecnologie disponibili per la telemedicina e la diagnostica a distanza. 

Il DEFR non offre inoltre risposte adeguate alle sfide di attuazione riscontrate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) della Valle d’Aosta

Nonostante il programma possa vantare oltre 1.000 progetti finanziati per un totale di 420 milioni di euro, emerge la presenza di notevoli difficoltà, soprattutto a livello di collaborazione inter-istituzionale. In particolare, i comuni di dimensioni ridotte faticano a concepire e realizzare interventi adeguati senza un adeguato supporto tecnico.

Occorre che nel 2024 la Regione avvii il riordino di settori cruciali per l’economia professionale:

Per maggiori approfondimenti consigliamo la lettura del documento integrale, raggiungibile al seguente link: https://www.fluidbook.it/spi-aosta/ires/2023/01/