Le news di Spi Aosta
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Pandemia: serve chiarezza su gestione contagi

I sindacati dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL, UIL-UILP preoccupati per apertura di un reparto Covid al Beauregard

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Nonostante la presunta inversione di tendenza e le speranze di un miglioramento della situazione pandemica espresse anche dalle autorità regionali, suscitano grande preoccupazione le notizie riferite alla ripresa dei contagi Covid 19 in una struttura per anziani nella nostra regione, contagi che hanno portato il presidente della Giunta regionale a prorogare ulteriormente il divieto di uscita per gli utenti delle Rsa fino al prossimo 28 febbraio. Ciò pregiudicherà pesantemente le visite dei famigliari e le attività ricreative degli anziani ospiti, facendoli ripiombare nuovamente nell’isolamento e privandoli di una socialità necessaria.

Preoccupa inoltre il numero dei contagi quotidiani, che restano comunque elevati. Preoccupano le percentuali di occupazione dei reparti Covid, in Valle d’Aosta ora al 57% (quasi il doppio rispetto alla media Italia che è del 30%). Preoccupano le statistiche relative al tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, che in Valle continua a salire e ad oggi si attesta addirittura al 21% (mentre la media italiana è del 17%).

Preoccupano ulteriormente le recenti notizie di stampa sulla decisione di attivare un reparto Covid nell’ospedale Beauregard, struttura dove è presente anche un reparto di Geriatria. Tale decisione rischia, potenzialmente, di esporre al contagio i più fragili, con possibili conseguenze drammatiche verso coloro che andrebbero maggiormente tutelati.

Non ci pare sensata la decisione di creare un’area Covid vicino a reparti in cui sono ricoverati pazienti altamente vulnerabili. Non vorremmo constatare che, dopo aver vietato l’ingresso nelle microcomunità ai parenti perché non si è in grado di garantire la sicurezza degli ospiti, si faccia entrare il virus dalla porta principale di un ospedale.

Si tratta di una scelta del tutto unilaterale. Purtroppo, ancora una volta dobbiamo prendere atto, esprimendo tutta la nostra preoccupazione, delle decisioni che vengono assunte all’interno dei “palazzi”, senza la benché minima partecipazione e confronto con le organizzazioni sindacali.